OPERE D’ARTE IN BRONZO – FUSIONE A CERA PERSA
La fusione a cera persa è una tecnica scultorea originariamente introdotta nell’età del bronzo e che nei secoli ha conosciuto una notevole fioritura, soprattutto nell’arte greca, romana e nella scultura monumentale, con la riproduzione di opere d’arte in bronzo.
Esistono due modi di servirsi di questa tecnica:
Modo diretto – Consiste nel creare un modello di cera e utilizzarlo per farne uno stampo di argilla. Praticando due fori sullo stampo, uno in alto e uno in basso si fa uscire la cera scaldandola e si versa del bronzo fuso al suo posto. Se ne ricava un modello identico a quello di cera.
Modo indiretto – Assomiglia al primo metodo, ma il modello di cera è realizzato su di un altro in creta in modo che la statua finale sia vuota all’interno (o meglio, contenga solamente argilla per limitare il peso e la quantità di metallo usata).
La tecnica a cera persa, per la fusione di statue cave o di opere d’arte in bronzo di grandi dimensioni, era conosciuta fin dall’antichità. Tra gli esempi antichi meglio conservati, realizzati con questa tecnica, ci sono i Bronzi di Riace, di epoca classica. La tecnica passò in disuso durante il medioevo, restando viva solo nell’Impero bizantino. Fusioni in bronzo di piccoli oggetti erano sempre praticate, ma si trattava comunque di opere “piene”, impensabili su grandi dimensioni.
Con il Rinascimento, nel quadro del recupero di tutti gli aspetti della civiltà classica, la tecnica venne ripresa. La prima statua di grandi dimensioni fusa con la tecnica della cera persa in epoca moderna è il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti (1412-1416), che venne prudentemente fatta in più pezzi separati, assemblati in un secondo momento. La tecnica per la realizzazione delle opere d’arte in bronzo aveva innegabili vantaggi rispetto alla pietra, poiché la maggiore coesione del materiale permetteva un atteggiarsi più libero nello spazio dei soggetti senza timori di fratture, ottenendo risultati di maggiore naturalezza e vivacità.
FEDELTÀ NEI DETTAGLI
Un’altra importante caratteristica della fusione a cera persa, soprattutto per la realizzazione di opere d’arte in bronzo, è la grande precisione per ottenere un’elevata fedeltà dei dettagli. La superficie della forma, che sarà in contatto con il bronzo liquido durante la fusione, sarà stata incisa dalla cera poi “scomparsa” durante la fase di essicamento delle forme nelle stufe fino a 650°. La cera è quindi lo strumento per ottenere precisi dettagli. Tutti conoscono le caratteristiche della cera: duttile, malleabile, resistente, morbida, plastica e molto precisa.
E’ per esempio intuitivo come su un pezzo di cera sia facilmente possibile lasciare le proprie impronte digitali semplicemente premendo la cera tra le mani. Ebbene le identiche impronte digitali saranno trasferite sulla superficie interna della forma e direttamente trapiantate sulla superficie di bronzo. Nessuna altro procedimento arriva a simile precisione. Anche le migliori terre cotte o ceramiche o porcellane non riusciranno a ottenere gli stessi risultati. Tanto meno il vetro.